Incendi in Sicilia

Estate 2023-aggiornamenti al 10/08/2023

Foto: Progetto Co-Produzioni Avocado, azienda Cutuli. Anno 2023

Qui un breve aggiornamento della situazione nelle aziende socie:
- Mario Cutuli sta ultimando il ripristino dell'impianto di irrigazione provando a salvare le piante che hanno subito un colpo di calore. La quasi totalità di quelle investite dalle fiamme sono morte. Speriamo in un ricaccio del portainnesto per alcune, verificando in seguito la possibilità di innestarle. La produzione di avocadi per quest'anno è quasi azzerata, quella di limoni in buona parte. Abbiamo stimato un mancato reddito per quest'anno di circa 20.000€, oltre alla mancata produzione per gli anni futuri e la necessità di ripristinare gli impianti perduti.
- Az. Agr. Don Cecè ha subito una perdita di produzione di circa il 70% degli avocadi per questa stagione. Ancora non sembra ci siano stati danni significativi sulla produzione di limoni
- Bagolaro ha perso il 100% della produzione di uva, a cui si sono aggiunti costi per eliminare i grappoli rinsecchiti ancora appesi per provare a salvare la produzione dell'anno prossimo. Agrumeto e gran parte del bosco completamente distrutti.
- Morabito Franceso  ha perso tra il 35% ed il 40% della produzione di avocadi per quest'anno. Le piante non sembra abbiano subito danni importanti.
- Az. Basile-Bufalino non ha subito danni da incendio, ma la scorsa settimana due giorni di caldo oltre i 47° C ed un vento da ovest con umidità di circa il 5% ha indotto una cascola importante sui frutti di avocado del nuovo impianto, con una perdita anche nel suo caso di oltre il 70% della produzione.
- Michele Puglisi ha visto incenerirsi un vecchio impianto di limoni, con piante poco produttive, ma all'interno del quale coltivava anche patate ed in cui aveva ripristinato interamente l'impianto di irrigazione nel 2020. Non rimane nulla ne dell'impianto di irrigazione ne dell'agrumeto.



Grazie per le numerose mail di affetto e preoccupazione ricevute in questi giorni.


Qualche sera fa degli amici di una food coop austriaca sono venuti a trovarmi qui a Caudarella, dopo aver girato tra diverse  aziende socie e partecipato alla nostra ultima assemblea in campagna da Valeria. La sera, a pochi km da dove dormivamo, fiamme violente illuminavano la collina di fronte. Loro erano molto allarmati, e preoccupati che il fuoco potesse raggiungerci e ci chiedevano quanto fossimo in pericolo. Credo di aver letto uno strano stupore nei loro occhi di fronte alla calma della mia reazione nel tranquillizzarli, ed alla domanda “Ma è normale che accada questo?” la mia risposta: “Si, succede tutti gli anni, è tristemente normale”.

La mattina seguente arrivano le prime informazioni: la timpa di Acireale andata distrutta. Pantalica andata distrutta. Siracusa, Catania, Palermo…da ogni provincia  arrivano le stesse orribili notizie.
Iniziamo subito a chiamarci tra di noi, per sapere se stiamo bene e cosa è successo. Le voci sono spezzate dalla rabbia e dal pianto. 
La maggior parte di noi per fortuna non ha subito danni, e ha visto incendi solo da lontano. Altri stanno ancora cercando di capire l’entità del danno provocato non dalle fiamme, ma da venti carichi di fuoco. Aria calda, per tutta la notte, oltre i 45° C  che ha disseccato le chiome, piante in sofferenza e perdita di produzione  ancora difficile da stimare. Francesco ieri ci parlava di circa un 50% di avocadi perduti nel suo frutteto, Annalisa e Salvo devono ancora capire cosa è realmente successo alle piante.


Per alcuni è andata peggio. Cinzia e Diego del Bagolaro e Mario Cutuli hanno passato la notte circondati dalle fiamme, impotenti, riuscendo a salvare gli immobili per fortuna, ma con danni enormi alle colture ed agli impianti. Mario parla di mezzo giardino incendiato, e dell’impossibilità di dare acqua all’altra metà, perché i tubi per l’irrigazione si sono fusi. Cinzia lo stesso. Il loro bosco distrutto, il vigneto “forse” si può recuperare, l’impianto di irrigazione da rifare. Per “fortuna” l’agrumeto era vecchio.
Aspettiamo notizie da altri soci che hanno ancora bisogno di capire come le colture reagiranno nei prossimi giorni.
E’ normale. 

E’ normale che l’azienda di Mario, “il salotto buono” dove quasi tutti i visitatori amici del Consorzio sono rimasti incantati dalla bellezza di un giardino con l’Etna alle spalle e lo sguardo sul mare, sia fortemente compromesso, e ci vorranno anni, forse, per ritornare ad essere produttivo, oltre che incantevole. Intanto abbiamo paura che le prime piogge potrebbero generare smottamenti e inondazioni non essendoci più vegetazione a proteggere quel versante.
E’ normale che Cinzia e Diego dopo aver investito la loro vita negli ultimi anni per realizzare il progetto di prendersi cura della nostra terra e ridare dignità all’agricoltura debbano oggi cercare piante sopravvissute tra la cenere e la terra rovente.
E’ normale che ogni anno in estate tutti abbiamo l’ansia di allontanarci per più di qualche ora da casa, per paura di non trovare nulla al ritorno, e che ogni volta si ripeta lo stesso scempio. 
E’ normale abituarsi a vedere la propria terra stuprata, e sentirsi sempre più impotenti, e pensare che tutto il lavoro fatto, tutte le idee, i progetti e la voglia di continuare siano di fatto una perdita di tempo.
Oggi è così, nessuna voglia di infondere coraggio, di raccontare la Sicilia bella e che combatte. 
Oggi siamo solo incazzati, delusi e con la voglia di prendere a schiaffi chi governa, male, questa terra.
Milioni di euro investiti per rilanciare il paese, per le grandi infrastrutture come il ponte sullo stretto che finalmente collegherà la Sicilia al resto dell’Italia.

Ma se non si cominciamo seriamente a pretendere che fino all’ultimo centesimo venga speso per la tutela del territorio, per riforestare, per ridare fertilità ad una terra morente, per preservare quello che rimane dell’isola un tempo “il giardino del mediterraneo”, tra poco, troppo poco, non ci sarà granchè da collegare.

Domani ci rimetteremo in piedi, e ricostruiremo insieme quanto andato perduto, ma oggi è così, stiamo così, nonostante le numerose mail di sostegno che ci avete inviato.
E credo anche questo, sebbene non carino da dire,  sia normale.

Un abbraccio a tutte e a tutti, vi vogliamo bene.

Mico e LeGallineFelici



P.S. Questo testo è stato scritto immediatamente dopo i fatti accaduti. Oggi, dopo un paio di giorni ed a mente lucida la rabbia è un pò sciamata, il senso di smarrimento e la confusione per chi ha subito i danni maggiori purtroppo no.
Stiamo già reagendo sostenendo ed aiutando i più sfortunati. Che poi, a parlar di sfortuna, mi si chiude lo stomaco.
A presto