Salvatore Toro

Da piccolo mio padre mi portava in campagna e mi obbligava ad aiutarlo in tutti i lavori.  Ho quindi imparato un po’ tutto in campagna anche se facevo tutto contro voglia.  Io vivevo questa imposizione con sofferenza dal momento che questi lavori mi allontanavano dai compagni e dai giochi.  La campagna e la vita all’aria aperta mi piaceva ma mi sentivo penalizzato rispetto ai miei coetanei.

Oggi che faccio l’insegnante da molti anni, mi sono accorto che occuparmi dei terreni che mio padre mi ha lasciato mi rilassa, mi distende e mi appassiona.

L’azienda si trova nel territorio di Noto (Contrada Vaddeddi sita nella piana di Noto e Contrada Zupparda sita nella periferia della città di Noto) ed è molto piccola, si tratta di circa un ettaro di arance Naveline e tre tumuli di mandorle e Ulivi.  L’Aranceto in c.da Vaddeddi si trova in un contesto storico naturalistico di grande pregio a circa trecento metri dalla Villa Romana del Tellaro, conosciuta per l’importanza dei suoi mosaici risalenti al periodo tardo Romano Impero, e a circa due Km dalla Riserva Naturale di Vendicari.  L’azienda ha una casa rurale di 90 mq strumentale all’azienda che ad oggi non consente una ospitalità dignitosa ma che in futuro spero di riqualificare.

I prodotti della nostra terra sono in primo luogo destinati all’autoconsumo, agli amici, ai parenti e quello che rimane viene destinato alla vendita.  I primi a mangiare i nostri prodotti siamo noi, quindi la bontà e la qualità sono un obbiettivo imprescindibile. I processi produttivi adottati sono rispettosi della natura e permettono di realizzare dei prodotti sani e buoni.
Nell’ettaro di arance si coltiva l’arancia bionda della cultivar “navelina vecchio clone” che sebbene abbia sviluppato delle patologie genetiche produce delle arance particolarmente apprezzate per le sua qualità organolettiche (Pezzatura media, polpa chiara, particolarmente dolce).
Nella parte coltivata a Mandorle viene prodotta la Pizzuta di Noto e la Romana, due cultivar particolarmente apprezzate e tutelate dal presidio slow food.
Nella parte coltivata a Olive vengono prodotte prioritariamente cultivar Moresca e Zaituna.  L’olio prodotto destinato esclusivamente all’autoconsumo.