Progetto di Fondazione

Il nostro statuto giuridico, se da un lato è funzionale per l’aspetto commerciale, dall’altro è limitante per le nostre ambizioni sociali. Ci sono tanti progetti che riteniamo in linea con la nostra visione di trasformazione della società partendo da ciò che ci unisce: agroecologia e filiera corta. Nel frattempo, numerosi gruppi hanno iniziato a svillupare progetti andando ben oltre la distribuzione di cibo. Per questo, dal 2023 abbiamo iniziato un percorso di creazione di un nuovo soggetto giuridico.


Come contribuire ?
Dal 31 ott 2024, siamo giunti ad una nuova e ultima fase: quella della "Costituente", cioè il gruppo allargato che avrà lo scopo di creare e prefigurare il funzionamento della futura Fondazione.
Ecco 3 modi per partecipare a questa fase finale: uniti a noi!

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Entra a far parte della Costituente!

Per lavorare all'elaborazione della futura Fondazione, abbiamo bisogno di risorse e competenze specifiche. Puoi partecipare come gruppo o come individuo!

   Per saperne di + sulla Costituente:  consulta il libretto (capitolo 12) e/o scrivi a : cathie@legallinefelici.bio

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Impegnati a donare alla Fondazione!

Per esistere la nostra Fondazione avrà anche bisogno del sostegno economico di tutte e tutti noi!
Abbiamo creato un breve modulo a cui potete rispondere sia come gruppo che come individuo,  raccogliere il vostro impegno finanziario sarebbe molto utile per noi!

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Libretto

Cosa troverai dentro?
Una raccolta di tutti i testi elaborati dall'inizio del progetto rispondendo a domande come:
Perché creare un nuvo soggetto giuridico? - Una Fondazione: per fare cosa? - Come contribuire al progetto? etc.


IT
     FR     DE 

FAQ

Qui sotto troverete i principali capitoli del libretto:

Noi soci delle Galline Felici siamo legalmente costituiti come Consorzio. Questo statuto giuridico “leggero” si presta bene a due obiettivi principali: il supporto tecnico ai soci e la commercializzazione delle nostre produzioni agricole.  Tuttavia, le nostre ambizioni hanno sempre superato questi due semplici scopi. Dalla nostra governance (molto) partecipativa e solidale ai rapporti e progetti con i nostri consumatori, dalla cura per il bene comune al supporto di numerose iniziative, abbiamo sempre puntato ad essere molto più di una semplice azienda commerciale.

Purtroppo, però, nel corso degli anni la realizzazione di queste ambizioni si è spesso scontrata con la mancanza di risorse e con i limiti imposti dalla struttura giuridica stessa del consorzio : non è facile riuscire a coniugare attività commerciali e sociali. Per motivi legali, il Consorzio è costretto a rifiutare le donazioni che talvolta i gruppi di consumatori desiderano fare. Da qui l'idea - che circola da diversi anni - di creare un nuovo soggetto giuridico per poter finanziare più facilmente progetti non direttamente legati alla commercializzazione dei prodotti agricoli.

Nel frattempo, in Italia e in Europa, numerosi gruppi di consumatori legati al Consorzio sono diventati più autonomi. Legati anche ad altri produttori agricoli, sono spesso diventati, in modi molto diversi, vere e proprie comunità di cittadini per l'offerta e la riflessione sul tema del cibo, dalla produzione alla distribuzione. In alcuni casi, facendo molto più che affrontare la questione alimentare. Anche fra questi gruppi, spesso oberati di impegni, le ambizioni si scontrano talvolta con la mancanza di risorse umane e/o finanziarie. Una struttura di supporto potrebbe essere molto utile.

Ultimo argomento, ma non meno importante: come agricoltori e/o consumatori, siamo tutti preoccupati, non solo per gli effetti del cambiamento climatico sulle nostre vite e sulle nostre agricolture, ma anche per il futuro incerto delle nostre società democratiche, perché ci rendiamo conto di quanto questo sconvolgimento possa distruggerci. Una cosa è certa: per affrontare gli anni a venire e mantenere vivi i nostri sogni - e forse anche solo per continuare a fare quello che stiamo facendo oggi - dovremo essere più uniti che mai, e questa nuova struttura sarà il nostro sostegno.

Noi soci delle Galline Felici siamo legalmente costituiti come Consorzio. Questo statuto giuridico “leggero” si presta bene a due obiettivi principali: il supporto tecnico ai soci e la commercializzazione delle nostre produzioni agricole.  Tuttavia, le nostre ambizioni hanno sempre superato questi due semplici scopi. Dalla nostra governance (molto) partecipativa e solidale ai rapporti e progetti con i nostri consumatori, dalla cura per il bene comune al supporto di numerose iniziative, abbiamo sempre puntato ad essere molto più di una semplice azienda commerciale.

Purtroppo, però, nel corso degli anni la realizzazione di queste ambizioni si è spesso scontrata con la mancanza di risorse e con i limiti imposti dalla struttura giuridica stessa del consorzio : non è facile riuscire a coniugare attività commerciali e sociali. Per motivi legali, il Consorzio è costretto a rifiutare le donazioni che talvolta i gruppi di consumatori desiderano fare. Da qui l'idea - che circola da diversi anni - di creare un nuovo soggetto giuridico per poter finanziare più facilmente progetti non direttamente legati alla commercializzazione dei prodotti agricoli.

Nel frattempo, in Italia e in Europa, numerosi gruppi di consumatori legati al Consorzio sono diventati più autonomi. Legati anche ad altri produttori agricoli, sono spesso diventati, in modi molto diversi, vere e proprie comunità di cittadini per l'offerta e la riflessione sul tema del cibo, dalla produzione alla distribuzione. In alcuni casi, facendo molto più che affrontare la questione alimentare. Anche fra questi gruppi, spesso oberati di impegni, le ambizioni si scontrano talvolta con la mancanza di risorse umane e/o finanziarie. Una struttura di supporto potrebbe essere molto utile.

Ultimo argomento, ma non meno importante: come agricoltori e/o consumatori, siamo tutti preoccupati, non solo per gli effetti del cambiamento climatico sulle nostre vite e sulle nostre agricolture, ma anche per il futuro incerto delle nostre società democratiche, perché ci rendiamo conto di quanto questo sconvolgimento possa distruggerci. Una cosa è certa: per affrontare gli anni a venire e mantenere vivi i nostri sogni - e forse anche solo per continuare a fare quello che stiamo facendo oggi - dovremo essere più uniti che mai, e questa nuova struttura sarà il nostro sostegno.

Il principio di base di una Fondazione è quello di raccogliere fondi o beni che debbono essere messi al servizio di una causa, ed esclusivamente al servizio di quella causa, anche quando i membri fondatori avranno lasciato il posto ad altri. La definizione dello scopo della fondazione - quale o quali cause vogliamo sostenere? - è quindi molto importante perché, a differenza di quanto avviene per le associazioni, questo scopo può essere modificato solo marginalmente in un secondo momento. In questo modo la fondazione offre ai suoi donatori e finanziatori la certezza nel tempo dell'uso “corretto” che verrà fatto dei loro contributi. L'altra faccia della medaglia di questa solidità è il rischio di una governance meno democratica, ristretta intorno ai soli fondatori. Per evitare questo rischio, abbiamo optato per una struttura giuridica italiana innovativa: la Fondazione di Partecipazione. Stiamo inoltre mettendo in atto un processo di costituzione il più aperto possibile, soprattutto per quanto riguarda la definizione dei progetti che la fondazione potrebbe finanziare.

La Fondazione ha anche un aspetto transgenerazionale più marcato rispetto all'associazione: i suoi fondatori dichiarano l'esplicita volontà di trasmettere ciò che loro stessi hanno sognato e messo in pratica in un determinato momento storico, per sostenere un'altra generazione nel perseguimento di quegli stessi sogni.

La Fondazione mira a ottenere il riconoscimento come “attività di interesse generale” ai sensi dell'art. 5 del Codice Enti del Terzo Settore. Una volta ottenuto questo riconoscimento, i donatori italiani potranno beneficiare di una detrazione sui loro contributi fiscali in Italia. Per i donatori non italiani, l'accesso alla deducibilità nel Paese di appartenenza è attualmente meno agevole. Tuttavia, l'Europa sembra avere la reale volontà di fare passi avanti su questo tema e la nostra Fondazione, che si impegna ad essere decisamente europea, condivide la stessa ambizione.

→ Testo di riferimento : Codice del Terzo Settore

La Fondazione mira a ottenere il riconoscimento come “attività di interesse generale” ai sensi dell'art. 5 del Codice Enti del Terzo Settore.

Definizioni giuridiche

Legge delega 106 del 2016: “Per Terzo settore si intende il complesso degli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e che, in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con i rispettivi statuti o atti costitutivi, promuovono e realizzano attività di interesse generale mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi”.

Codice del terzo settore (dlgs 117/2017): “Sono enti del Terzo settore le organizzazioni  di  volontariato, le associazioni di promozione  sociale,  gli  enti  filantropici,  le imprese sociali, incluse le cooperative sociali, le reti associative, le società di mutuo soccorso, le associazioni,  riconosciute  o  non riconosciute, le fondazioni e gli altri  enti  di  carattere  privato diversi dalle società costituiti per il perseguimento,  senza  scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità  sociale mediante lo svolgimento, in via esclusiva o principale, di una o più attività di interesse generale in forma di azione  volontaria  o  di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità  o  di produzione o scambio di beni o  servizi,  ed  iscritti  nel  registro unico nazionale del Terzo settore”.

Per costituire una Fondazione di partecipazione servono innanzitutto dei membri fondatori, che contribuiscono a creare il fondo di dotazione iniziale, per un minimo di 30.000 euro secondo la legge italiana. Il Consorzio Siciliano Le Galline Felici sarà uno dei soci fondatori, con un contributo di 15.000 euro (una decisione già votata dall'assemblea dei soci). La fondazione non potrà nascere senza altri soci fondatori. E allora, chi potrebbero essere questi ultimi? Principalmente gruppi di consumatori costituiti come soggetti giuridici (associazioni, ad esempio). Non sono da escludere singoli individui o altre organizzazioni interessate al progetto. Stiamo pensando di fissare il contributo minimo degli altri fondatori a 1.500 euro.

I membri fondatori registrano legalmente lo statuto della fondazione. Una volta costituita la fondazione, potranno aggiungersi altri membri aderenti che dovranno anch'essi versare un contributo minimo di 1.500 euro. Vogliamo che i membri associati abbiano dei diritti analoghi a quelli dei membri fondatori e che essi non siano correlati all'ammontare del contributo iniziale. Anche i membri simpatizzanti potranno aderire alla fondazione, con una quota ridotta ma senza diritto alla governance. Naturalmente, si potrà anche fare una semplice donazione una tantum alla fondazione, senza dover contribuire al suo finanziamento annuale.

La fondazione potrà accedere a finanziamenti pubblici e collaborare su progetti specifici con altre organizzazioni. Potrà anche sviluppare un'attività commerciale accessoria (ad esempio, l’edizione di libri), ma la maggior parte delle sue entrate proverrà dalle donazioni dei suoi membri o di altri donatori. I contributi dei vari membri della fondazione sono a fondo perduto.

La fondazione utilizzerà quindi i propri fondi per finanziare o cofinanziare i progetti scelti, a condizione che, alla fine di ogni periodo contabile annuale, questi stessi fondi rimangano a un livello minimo di 30.000 euro. Questo è uno dei principi fondamentali di questo statuto: l'edificio può essere ampliato o ridotto più e più volte, ma le sue fondamenta devono rimanere intatte.

Oltre al fondo di dotazione iniziale, la fondazione deve quindi garantire un finanziamento regolare. Una piccola percentuale sulle vendite (dal lato del produttore) e sugli acquisti (dal lato del consumatore) potrebbe, ad esempio, costituire parte di questo finanziamento.

Una volta costituita, la peculiarità di una Fondazione di partecipazione prevede che i membri fondatori e i membri aderenti che entreranno in un secondo momento avranno diritti e doveri analoghi, indipendentemente dall'ammontare del loro contributo iniziale (minimo 1.500 euro). Quali sono i loro doveri? Innanzitutto l'impegno a partecipare attivamente alla vita della Fondazione. Ma non necessariamente per molti anni. Sia i membri aderenti che i fondatori avranno la possibilità di ritirarsi dopo un periodo minimo di attività, che potrebbe essere dell'ordine di uno o due anni. Inoltre, si farà il possibile per semplificare la gestione della fondazione (frequenza delle riunioni, lingue utilizzate, ecc.), con l'obiettivo di rendere accessibile la partecipazione al maggior numero possibile di persone.

Resta comunque il fatto che essere membri fondatori o associati della fondazione significa far parte di un'economia del dono che va oltre la semplice erogazione di fondi. Significa anche coltivare attivamente l'intelligenza collettiva della fondazione per renderla il più viva e utile possibile - e prima di tutto per crearla!


Abbiamo pensato questo capitolo come un'introduzione che possa agevolare la  lettura del progetto di statuto.

In generale, una Fondazione viene creata da uno o più membri fondatori che costituiscono il fondo di dotazione della Fondazione (nel nostro caso almeno 30.000 € saranno necessari). I membri fondatori non apportano solo fondi, ma anche il loro impegno a far vivere la Fondazione nel perseguimento degli obiettivi da loro definiti.

La Fondazione di partecipazione è un tipo particolare di Fondazione, esclusivo del diritto italiano e relativamente recente. I membri fondatori la creano per garantire che: a) non siano solo loro a decidere; b) abbiano, in futuro e se lo desiderano, la possibilità di lasciare la fondazione senza che questa e i suoi obiettivi iniziali scompaiano. Siamo particolarmente interessati a questa possibilità di introdurre una dimensione collettiva all'interno di uno statuto che solitamente tende a privilegiare il solo potere dei fondatori.

Quindi, una volta costituita la Fondazione, altre persone sono invitate a partecipare ad essa. Si tratta dei membri aderenti. Anche a loro viene richiesto di apportare fondi, anche a loro viene richiesto di impegnarsi a far vivere la fondazione. Membri fondatori e membri aderenti insieme costituiscono l'Assemblea Partecipativa della Fondazione.

Possono inoltre partecipare alla vita della fondazione membri di un terzo tipo: i membri sostenitori, i quali versano una piccola quota associativa annuale e hanno un impegno meno rilevante. Essi partecipano all'Assemblea Partecipativa con diritto di parola ma non di voto.

Gli organi della Fondazione sono un po' diversi da quelli di un'associazione. Oltre al Consiglio di Amministrazione incaricato della gestione operativa, è presente un Consiglio di Indirizzo nominato dall'Assemblea Partecipativa. Tale Consiglio di Indirizzo ha il compito di custodire lo scopo sociale e garantire il rispetto degli obiettivi della Fondazione. È inoltre, per delega dell'Assemblea Partecipativa, l'organo sovrano della Fondazione. La Fondazione deve dotarsi anche di un Organo di Controllo con il compito di verificare la conformità di ogni atto alla legge e allo Statuto.

Anticipiamo l'Assemblea Partecipativa prima della costituzione formale della Fondazione creando la Costituente, un gruppo formato da personalità giuridiche e da persone che si impegneranno a far nascere la Fondazione, diventandone fondatori o meno.

Nei suoi lavori, la Costituente non partirà da zero. Beneficerà dell'esperienza e della documentazione accumulata durante più di un anno di riflessioni e incontri, in particolare di un progetto avanzato di Statuto della Fondazione.

Per continuare il cammino insieme

Oltre alle arance, alle mandorle, al miele, all’olio e a tutti i buoni prodotti del Consorzio, c’è sempre stato un frutto particolare che ci ha permesso di crescere e di costruire qualcosa che va ben oltre il riconoscimento economico del nostro lavoro. Parlo del capitale umano fatto di relazioni, ideali, ambizioni, solidarietà, condivisione. La Fondazione darà finalmente concretezza e operatività alla comunità che abbiamo contribuito a creare insieme ai nostri “compagni di strada” sin dai primi anni della nostra esistenza.

Innanzitutto, vorremmo che questa Fondazione sia decisamente europea nelle sue prospettive, che coltivi un'Europa di relazioni, piuttosto che un'Europa neoliberale e nazionalista, che prenda cura di tutti gli esseri viventi, compresi gli esseri umani. 

Quindi, i progetti sostenuti non riguarderanno solo la Sicilia, che nondimeno avrà un rilievo particolare nel programma per la sua storia e la sua posizione sulla linea di fuoco del riscaldamento climatico, anche perché il Consorzio ne sarà cofondatore. 

Siccome vogliamo che sia riconosciuta di interesse pubblico, non potrà finanziare progetti direttamente legati alla commercializzazione di prodotti agricoli del Consorzio (i progetti di co-produzioni continueranno ad essere gestiti internamente al Consorzio) o agli interessi commerciali di un'altra struttura che ne fa parte. 

In particolare modo, la Fondazione potrebbe sostenere, promuovere e accompagnare le iniziative a favore (lista non esaustiva):

- dell'agroecologia e della la cura dei territori nel contesto della crisi climatica;
- dei progetti di alleanza tra produttori e consumatori che mirano a sviluppare un consumo più consapevole ed etico;
- della creazione di luoghi di aggregazione cittadini attorno al cibo;
- dell'accessibilità, dell’educazione e della sensibilizzazione ad un cibo sano ed etico per tutte e tutti;
- dell'economia circolare e in particolare della valorizzazione di scarti agricoli.
- Per il momento siamo arrivati a questa lista di scopi ma contiamo sul lavoro della Costituente per precisarla e ampiarla.

Nello statuto, lo scopo sociale e le attività della Fondazione sono definiti nell’articolo 3 “Scopi e Attività” (vedi bozza Progetto di statuto). 

In termini di presentazione, ci sarà prima un elenco molto ampio di tutte le  attività esplicitamente indicate nell’articolo 5 del Codice del Terzo Settore che la Fondazione potrebbe svolgere (è importante che questa lista sia abbastanza ampia per offrire un perimetro d’azione largo alla Fondazione) :

3.2 La Fondazione ha per oggetto lo svolgimento, in via esclusiva o principale, delle seguenti attività di interesse generale ai sensi dell’art. 5 del Codice enti del terzo settore:

a) interventi e servizi finalizzati alla salvaguardia e al miglioramento delle condizioni dell'ambiente e all'utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali [...]

b) interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio, ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni;

c) formazione universitaria e post-universitaria;

Lista esaustiva nel progetto di statuto

In un secondo paragrafo, andremo ad indicare le attività particolari che la Fondazione svolgerà (l’elenco non è esaustivo e contiamo sul lavoro della Costituente per precisarlo ed ampiarlo):

In particolar modo, la Fondazione potrebbe sostenere, promuovere e accompagnare le iniziative a favore:

- dell'agroecologia e della la cura dei territori nel contesto della crisi climatica;

- dei progetti di alleanza tra produttori e consumatori che mirano a sviluppare un consumo più consapevole ed etico;

- della creazione di luoghi di aggregazione cittadini attorno al cibo;

- dell’educazione e della sensibilizzazione ad un cibo sano ed etico;

- dell'accessibilità ad un cibo sano ed etico per tutte e tutti;

- dell'economia circolare e in particolare della valorizzazione di scarti agricoli.

Nell’ultimo paragrafo, indicheremo i mezzi coi quali la fondazione potrà svolgere questi progetti:

- organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale;

- organizzazione di eventi internazionali di agricoltori, e non solo, aventi ad oggetto ad esempio il cambiamento climatico, la gestione delle risorse idriche e così via

- produzione di materiale audiovisivo divulgativo ;

- interventi e servizi finalizzati alla salvaguardia e al miglioramento delle condizioni dell'ambiente e all'utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali;

- formazione extra scolastica; 

- cooperazione allo sviluppo;

- contribuzione ad attività di ricerca, informazione e sensibilizzazione dei consumatori e delle istituzioni sulle materie qui indicate con particolare riferimento alle giovani generazioni;

Nel rispetto della legislazione di riferimento la Fondazione supporta progetti concreti che rientrano nei suoi scopi (vedi 10). Può farlo da sola o, per i progetti più ampi, insieme ad altri finanziatori. La Fondazione ha l'obiettivo di supportare progetti che né il Consorzio, né i gruppi di consumatori potrebbero sostenere da soli, sia per ragioni di statuto giuridico, che per mancanza di risorse o di tempo disponibile. Peraltro, il ruolo di una Fondazione consiste nel stimolare e facilitare la realizzazione di progetti, piuttosto che concepirli da sola. In questo senso i progetti più interessanti saranno quelli che forse arriveranno nel futuro e che non siamo ancora oggi in grado di formulare.

Quindi gli esempi di progetti di seguito riportati sono da intendersi come esempi indicativi, il seguente elenco non è esaustivo e non segue un ordine di priorità: 

- analizzare e documentare la “comunità Galline Felici” (creazione, organizzazione, crescita, evoluzione nel tempo) sia dal punto di vista degli agricoltori che dei gruppi di consumatori che dei rapporti tra agricoltori e gruppi (come creare la fiducia?);

- mappare e documentare i vari modelli di auto organizzazione alimentare in Europa (GAS, Food Coop, supermercato cooperativo, ecc.) che coinvolgono cittadini ed agricoltori per facilitarne la creazione, la durata nel tempo e la trasmissione, nonché l'accesso al maggior numero di persone; creare materiali di comunicazione, organizzare incontri internazionali;

- svolgere ricerche scientifiche sul risparmio e la preservazione delle risorse idriche e su altri temi legati all’agroecologia al tempo del cambiamento climatico

- organizzare incontri internazionali di agricoltori sui temi precedenti ed altri temi socio-economici (reddito, finanziamenti europei, pratica della filiera corta, ecc.);

- creare un incubatore per nuovi agricoltori (è possibile immaginare che la Fondazione, in futuro, metta a disposizione terreni agricoli per sostenere progetti di questo tipo);

- progetti educativi sull’agroecologia, sull’economia e il valore del cibo;

ecc.

Dopo più di un anno di lavoro, il nostro gruppo deve ora lasciare il posto a un nuovo gruppo: la Costituente, cioè il gruppo che lavorerà alla creazione concreta della Fondazione, tenendo presente che il suo ambito sarà più ampio di quello del gruppo dei fondatori. Potranno far parte della Costituente sia persone e/o rappresentanti di gruppi che intendono diventare soci fondatori, sia persone e/o rappresentanti di gruppi che desiderano contribuire con competenze specifiche alla costruzione del progetto. 

Metodologia di lavoro

- Il primo compito della Costituente sarà quello di elaborare un programma di lavoro congruo per i prossimi mesi, tenendo conto dei vincoli personali dei partecipanti.

- Saranno create diverse commissioni di lavoro composte da 3-4 persone max. Due o tre persone coordineranno il lavoro delle commissioni.

- Ultimo punto ma non meno importante : la questione della lingua. Come gestiremo le nostre rispettive lingue (italiano, tedesco, francese, fiammingo, spagnolo, ecc.) per evitare che una lingua prevalga sull'altra? Come eviteremo di prendere la strada più facile e scegliere l'inglese che potrebbe appiattire i nostri scambi? Sarà sicuramente necessaria la presenza di un interprete esterno.

Quali impegni?

Abbiamo voluto approfittare del Festival del Pollaio per chiedere ai membri della Costituente di firmare un atto simbolico in cui si impegneranno a contribuire alla nascita della Fondazione e a portare avanti il lavoro partecipando alle riunioni, entrando a far parte di un gruppo di lavoro o facendo ricerche individuali su temi specifici e/o sostenere finanziariamente la Fondazione, individualmente o collettivamente.

Più concretamente, il lavoro della Costituente consisterà in (i seguenti punti dovranno essere sistemati in ordine di priorità dai gruppi di lavoro):

1) Gruppo di lavoro “Statuto e governance”:

→ redazione finale dello statuto e riflessione sulla governance: dovranno essere stabiliti alcuni punti, come l'accettazione o meno di persone fisiche come fondatori, la definizione dello scopo sociale e delle attività della Fondazione e l'identificazione di esempi specifici di progetti che la Fondazione potrebbe sostenere.

→ Peso maggiore del Consorzio ?  Peso maggiore dei fondatori ?  Tutti i membri della Fondazione non sono necessariamente “uguali” tra di loro. La Costituente dovrà deliberare sulla possibilità di conferire ad alcuni membri un potere decisionale più importante, prendendo in conto quanto deciso dall’assemblea dei soci del consorzio Le Galline Felici sul suo ruolo all’interno della Fondazione.

2) Gruppo di lavoro “Finanze e risorse umane”:

→ valutare il finanziamento annuale (fondo di gestione) della Fondazione (esclusa la dotazione iniziale): quali sono i contributi iniziali e i contributi annuali al fondo di gestione da parte dei fondatori (promesse)?

→ quali sono i finanziamenti regionali/nazionali/europei (figure interne o esterne dedicate)?

→ redigere una serie di regole per garantire che le donazioni siano etiche

→ redigere un bilancio annuale: di quali figure professionali ha bisogno la Fondazione (un coordinatore, un responsabile della raccolta fondi, un amministratore, ecc.) Quali sono le regole per garantire un funzionamento etico (rapporto tra costi operativi e budget dei progetti sostenuti)?

3) Gruppo di lavoro “Progetti” (per rispondere alla domanda “per fare cosa?”):

→ Una Fondazione non propone per forza progetti ma ne stimola e sostiene l’avvio all'interno del quadro di intervento che si è prefissata, nel rispetto del proprio statuto e della legislazione di riferimento. Tuttavia, soprattutto nelle prime fasi, è opportuno che proponga, senza scendere troppo nei dettagli, alcuni esempi concreti di progetti di utilità sociale che potrebbe sostenere, selezionandoli tra i più vari possibili.

4) Gruppo di lavoro “Relazioni pubbliche e comunicazione":

→ Una delle principali missioni della Fondazione sarà quella di dialogare con un'ampia rete di attori italiani ed europei, tra cui il terzo settore e le istituzioni pubbliche e private, al fine di creare partnership che portino alla creazione di ponti e progetti concreti.

Per scoprire le diverse tappe del progetto, clicca qua