Il piccione di marzo
Buongiorno amici,
questo piccione intanto per ricordarvi le disponibilità di Marzo, anche se, come al solito, si tratta di previsioni che possono incontrare modifiche impreviste in corso d’opera, per questo vi ricordiamo di consultare sempre la pagina degli aggiornamenti:
ARANCE NAVELINA del pulcino Linguanti-Pertiglieri;
TAROCCO O SANGUINELLO (varietà simili interscambiabili): le tarocco proverranno dal nuovo socio Nino Scuderi - Azienda Dinaro e da due nuovi pulcini, Salvatore Ticli e Salvatore Vitale, mentre le sanguinello saranno di Manfredi Grimaldi o di Sileci;
ARANCE AMARE, che saranno raccolte nelle aziende dove già raccoglieremo produzioni più richieste);
LIMONI delle sorelle Bonfanti, Rita Musso, azienda Pigno Tagliaborse di Mario Calanna, Terra di Pace e del pulcino Adorno;
CEDRI di Carlo Limone o dei pulcini Pennisi
gli ultimi POMPELMI ROSA (di Ciancico, ma anche di Altamore), scontati ancora del 20% perché non in ottima forma (vedi piccione scorso…).
Inoltre potrebbero esserci, tra le piccole produzioni, alcuni ortaggi di Ciuri (Rabuazzo), Terramatta e Li Calzi (e forse qualcosa del pulcino Salomone): FAVE FRESCHE, CARCIOFI, FINOCCHI, CAVOLFIORI BIANCHI, SEDANO, CIPOLLOTTI e ZUCCHE BUTTERNUT.
Da Aprile avremo disponibili solo arance bionde e limoni per quanto riguarda gli agrumi, e la ragione principale di questo anticipo nella raccolta (soprattutto per le varietà tardive) è la drammatica condizione climatica che anche quest’anno siamo costretti a fronteggiare.
Ci rendiamo conto che le ultime comunicazioni di questi anni ruotano spesso sull’assurdità di un clima per molti di noi mai visto, ma un inverno senza pioggia (UNICO evento piovoso il 13 Dicembre, a carattere burrascoso tra l’altro che ha causato non pochi danni) non si vedeva dal ‘78, mentre le temperature sono le più alte da “soli” 30 anni, con i circa 3°C sopra la media. Conseguente fioritura anticipata, cicli biologici completamente sballati e piante molto sofferenti. Le irrigazioni di emergenza non sono sufficienti e i turni di adacquamento legati ai consorzi irrigui sono sempre più brevi e meno frequenti. Siamo a secco, e non possiamo farci niente. Stiamo lavorando sempre con più attenzione a sviluppare modelli agricoli che riducano il fabbisogno idrico e ottimizzino l’acqua utilizzata nei campi, ma si tratta di processi i cui effetti si potranno misurare tra qualche anno, per adesso le produzioni sono seriamente compromesse, l’Etna è nuda di neve e le api sono al lavoro come se fosse maggio (qui per approfondire).
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Giusto per non lasciarvi con l’amaro in bocca vi salutiamo presentandovi l’azienda in vetrina di questo mese, l’agriturismo Terra di Pace di Vincenzo Moscuzza, un piccolo gioiellino vicino Noto dove la passione per l’agricoltura si intreccia con un modo di fare ospitalità attento alle persone ed all’ambiente e si coltivano sia le piante che l’anima.
A presto
Mico
ARANCE NAVELINA del pulcino Linguanti-Pertiglieri;
TAROCCO O SANGUINELLO (varietà simili interscambiabili): le tarocco proverranno dal nuovo socio Nino Scuderi - Azienda Dinaro e da due nuovi pulcini, Salvatore Ticli e Salvatore Vitale, mentre le sanguinello saranno di Manfredi Grimaldi o di Sileci;
ARANCE AMARE, che saranno raccolte nelle aziende dove già raccoglieremo produzioni più richieste);
LIMONI delle sorelle Bonfanti, Rita Musso, azienda Pigno Tagliaborse di Mario Calanna, Terra di Pace e del pulcino Adorno;
CEDRI di Carlo Limone o dei pulcini Pennisi
gli ultimi POMPELMI ROSA (di Ciancico, ma anche di Altamore), scontati ancora del 20% perché non in ottima forma (vedi piccione scorso…).
Inoltre potrebbero esserci, tra le piccole produzioni, alcuni ortaggi di Ciuri (Rabuazzo), Terramatta e Li Calzi (e forse qualcosa del pulcino Salomone): FAVE FRESCHE, CARCIOFI, FINOCCHI, CAVOLFIORI BIANCHI, SEDANO, CIPOLLOTTI e ZUCCHE BUTTERNUT.
Ci rendiamo conto che le ultime comunicazioni di questi anni ruotano spesso sull’assurdità di un clima per molti di noi mai visto, ma un inverno senza pioggia (UNICO evento piovoso il 13 Dicembre, a carattere burrascoso tra l’altro che ha causato non pochi danni) non si vedeva dal ‘78, mentre le temperature sono le più alte da “soli” 30 anni, con i circa 3°C sopra la media. Conseguente fioritura anticipata, cicli biologici completamente sballati e piante molto sofferenti. Le irrigazioni di emergenza non sono sufficienti e i turni di adacquamento legati ai consorzi irrigui sono sempre più brevi e meno frequenti. Siamo a secco, e non possiamo farci niente. Stiamo lavorando sempre con più attenzione a sviluppare modelli agricoli che riducano il fabbisogno idrico e ottimizzino l’acqua utilizzata nei campi, ma si tratta di processi i cui effetti si potranno misurare tra qualche anno, per adesso le produzioni sono seriamente compromesse, l’Etna è nuda di neve e le api sono al lavoro come se fosse maggio (qui per approfondire).