La banana antica
comune siciliana
comune siciliana
Nome:
Musa Acuminata
- banano
Origine:
Asia del sud est
Esigenze e tecniche colturali:
pianta erbacea che muore dopo aver prodotto, ma che si riproduce abbontantemente dai polloni basali. Pianta rustica e arido-resistente, ha però bisogno di molte cure per produrre adeguatamente nel nostro clima. Elevato fabbisogno idrico con irrigazioni frequenti.
Avversità:
soffre per le gelate; se leggere si riprende facilmente; se intense e la pianta è giovane, muore.
A causa della sua lamina fogliare molto espansa, soffre particolarmente per i venti. Allo stato attuale, nel nostro ambiente, non si evidenziano particolari patologie.
Stagionalità:
fiorisce quasi tutto l'anno, con un picco nella stagione calda, fino all'autunno.
Di conseguenza, alle nostre latitudini, si raccoglie quasi tutto l'anno, con un picco nella stagione calda. I caschi, o regimi, vengono raccolti al verde pallido, per evitare la sovrammaturazione durante il trasporto. Nel periodo invernale è opportuno proteggere i caschi con tessuto non tessuto o sacchi di plastica.
I nostri produttori:
Roberto Li Calzi
È una varietà di banane importata, forse, dal Messico, alcuni secoli fa (le notizie non sono certe). Si è affermata in Sicilia per la sua rusticità e per la sua resistenza alle basse temperature.
Fino a qualche decennio fa era presente solo come coltura “ornamentale”, qualche sporadica pianta vicino alle case lungo le coste della Sicilia. Da un paio di decenni, complice il cambiamento climatico, sta nascendo qualche coltivazione specializzata; la nostra è pioniera, avendo cominciato una quindicina d’anni fa ad intensificarne la coltivazione.
Premetto che, nonostante raggiunga altezze di 7/8 metri, si tratta di una pianta erbacea, che, una volta portata a termine la fruttificazione, è destinata a morire (noi la tagliamo per raccogliere), assicurandosi la riproduzione grazie ad un’abbondante produzione di “polloni” (germogli basali) che sostituiranno molto presto la pianta tagliata.
Alle nostre latitudini le piante fioriscono quasi tutto l’anno, con un picco nel periodo estivo. Di conseguenza, le produzioni si avvicendano tutto l’anno.
Il frutto è una pseudo-bacca di sezione triangolare o quadrata (contrariamente alle banane “commerciali” che hanno sezione rotondeggiante), piuttosto tozza, che può raggiungere, in buona coltivazione, anche i 20 centimetri di lunghezza, più spesso 15/18.
Per il mercato locale, noi raccogliamo i caschi quando le prime banane cominciano ad ingiallire. Per la spedizione a distanza, raccogliamo i caschi ancora verdi, quando il verde diventa più pallido, altrimenti le banane rischierebbero di arrivarvi sovrammature.
Basta chiudere le banane in un sacchetto, possibilmente con una mela o un kiwi, e riporlo in un luogo temperato, e nel giro di alcuni giorni, massimo una decina, le banane cominceranno a maturare.
Vi consigliamo di aspettare che siano molto mature, morbide al tatto, per assaporarne tutto l’aroma. E non abbiate paura se diventano scure e macchiate: per molti quello è il momento migliore per mangiarle. Si possono inoltre consumare cotte o fritte, sia da verdi (ma non troppo, secondo noi), sia da mature. Noi consumiamo anche l’infiorescenza, come potete vedere da questo video.
Dopo averle conosciute, vi saremmo grati se ci faceste sapere cosa ne pensate.
Grazie,
Roberto Li Calzi
Fino a qualche decennio fa era presente solo come coltura “ornamentale”, qualche sporadica pianta vicino alle case lungo le coste della Sicilia. Da un paio di decenni, complice il cambiamento climatico, sta nascendo qualche coltivazione specializzata; la nostra è pioniera, avendo cominciato una quindicina d’anni fa ad intensificarne la coltivazione.
Premetto che, nonostante raggiunga altezze di 7/8 metri, si tratta di una pianta erbacea, che, una volta portata a termine la fruttificazione, è destinata a morire (noi la tagliamo per raccogliere), assicurandosi la riproduzione grazie ad un’abbondante produzione di “polloni” (germogli basali) che sostituiranno molto presto la pianta tagliata.
Alle nostre latitudini le piante fioriscono quasi tutto l’anno, con un picco nel periodo estivo. Di conseguenza, le produzioni si avvicendano tutto l’anno.
Il frutto è una pseudo-bacca di sezione triangolare o quadrata (contrariamente alle banane “commerciali” che hanno sezione rotondeggiante), piuttosto tozza, che può raggiungere, in buona coltivazione, anche i 20 centimetri di lunghezza, più spesso 15/18.
Per il mercato locale, noi raccogliamo i caschi quando le prime banane cominciano ad ingiallire. Per la spedizione a distanza, raccogliamo i caschi ancora verdi, quando il verde diventa più pallido, altrimenti le banane rischierebbero di arrivarvi sovrammature.
Basta chiudere le banane in un sacchetto, possibilmente con una mela o un kiwi, e riporlo in un luogo temperato, e nel giro di alcuni giorni, massimo una decina, le banane cominceranno a maturare.
Vi consigliamo di aspettare che siano molto mature, morbide al tatto, per assaporarne tutto l’aroma. E non abbiate paura se diventano scure e macchiate: per molti quello è il momento migliore per mangiarle. Si possono inoltre consumare cotte o fritte, sia da verdi (ma non troppo, secondo noi), sia da mature. Noi consumiamo anche l’infiorescenza, come potete vedere da questo video.
Dopo averle conosciute, vi saremmo grati se ci faceste sapere cosa ne pensate.
Grazie,
Roberto Li Calzi